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Cerimonia civile

matrimonio civile

 

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Perché una cerimonia civile?
Galateo della cerimonia civile:
Partecipazioni
Abiti
Musica
Cenni sulla cerimonia
I testimoni
Tradizioni
Gli abiti degli invitati
Bomboniere
Liste di nozze
Festa reiterata
Il Cocktail anticipato
Regali
Ringraziamenti

La cerimonia civile è senz'altro meno conosciuta di quella religiosa ma ha anch'essa caratteristiche specifiche e regole ben precise.

Va innanzi tutto detto che in molte parti del mondo la cerimonia civile è "la cerimonia" tout court; e la stessa cerimonia religiosa non ha il valore di sacramento ed indissolubile unione, quanto piuttosto quella di contratto importante ed estremamente impegnativo.

Basti pensare alle rosee cappelle di Las Vegas, dove l'officiante è il "laicissimo" giudice di pace, o i pittoreschi matrimoni islamici, in cui gli sposi firmano un atto matrimoniale dall'esclusivo valore civile.

Importante inoltre è non confondere tradizione e religione; alcune caratteristiche specifiche della cerimonia italiana non hanno nulla a che vedere con i dettami del sacramento cattolico. L'usanza di varcare la soglia in braccio allo sposo addirittura risale all'epoca romana!

Quindi rinunciare ad un matrimonio religioso non significa rinunciare ad un matrimonio tradizionale ed a quegli elementi benaugurali che fanno di quel giorno un giorno memorabile per la vita.

Perché scegliere una cerimonia civile?
Cominciamo il nostro viaggio con le motivazioni che spingono gli sposi ad optare per un rito civile per proseguire step by step con tutta la cascata di eventi successivi; evidenziando solamente quelle parti che si staccano dalla cerimonia religiosa e non citando invece ciò che accomuna le due.

Ci si sposa in Comune in caso uno degli sposi sia divorziato civilmente e non abbia ottenuto l'annullamento da parte della chiesa; se le religioni degli sposi non consentono un unione reciproca (per es. lei musulmana lui cattolico, mentre il contrario è OK); motivi ideologici vari, desiderio di maggiore sobrietà , ecc.. Non tutte le coppie al primo matrimonio civile sono necessariamente laiche: in alcuni casi si desidera semplicemente dissentire con l'idea di "famiglia" imposta dalla chiesa cattolica e non si considera il matrimonio un sacramento indissolubile che unisce corpi ed anime per l'eternità .

Quali che siano le motivazioni che portano alla sala comunale, va comunque detto che il matrimonio civile è un atto di grandissima importanza, non rappresenta nè una seconda scelta, nè un'attenuazione degli impegni e degli oneri. E' nfatti uno di quegli atti simili al giuramento in tribunale: coinvolge gli individui dal profondo e pone le proprie basi su etica (firma e testimoni), morale (vi è l'obbligo giuridico della fedeltà), rapporti sociali (è un atto pubblico), rapporti economici (mutuo soccorso fra i contraenti).

L'impegno morale e civile che gli sposi assumono tra loro è dunque lo stesso del rito religioso, solo può venire sciolto in caso di necessità .

 

Galateo:
Ora passiamo invece a quelle piccole regole di galateo che renderanno il matrimonio civile un evento raffinato e di classe, con un occhio particolare alle tradizioni e al bon ton.

Partiamo con il capitolo...

Partecipazioni:
Sebbene in questo caso non vi sia un dictat preciso, è consigliabile la sobrietà più assoluta. Meglio il cartoncino singolo orizzontale, dove gli sposi annunciano (senza frasi sentimentali, gioia, piacere o citazioni dantesche) direttamente il loro matrimonio con i due nomi ai lati; data, luogo, ora della cerimonia al centro e indirizzi degli sposi in calce (al centro quello della coppia).

In molti casi chi si sposa in comune convive già , oppure l'età anagrafica non è quella di un adolescente ancora alle dipendenze di mamma e papà; in questo caso è meglio mettere solo l'indirizzo della coppi al centro (tralasciando quello delle famiglie), poiché è già quello di residenza per entrambi, dove gli amici sono venuti più volte a cena, dove è possibile inviare auguri e regali e dove la vita quotidiana ha già un suo tran tran prestabilito. Non avrebbe senso scrivere l'indirizzo dei genitori, presso i quali magari non si abita più da anni!

Gli abiti:
Non mi stancherà mai di ripetere che il matrimonio è un atto civile e l'abbigliamento che esso richiede ne è una diretta conseguenza. Nessuno si oppone a jeans e maglietta se si desidera essere anticonformisti a tutti i costi; ma l'abbigliamento richiesto è specifico, elegante e regolato da precisi dettami.

Assolutamente no a tutto ciò che ha sapore di "vorrei sposarmi in chiesa ma non posso". Scegliere il matrimonio civile significa scegliere anche un look preciso. Lei non avrà una mise da Colombina con candidi veli e bianco tulle, lui non sfoggerà tight, cilindro e bastone. Abito lungo o corto (ma da giorno!!! Niente strass, paillettes, ricami oro argento) per lei, meglio se corredato da una giacca stile tailleur che da un piacevole effetto rigore, stola, sciarpa o foulard sulle spalle, cappello che si confaccia ai lineamenti del viso e guanti (da togliere durante la cerimonia ma da rimettere fino al tavolo del ristorante, dove le mani saranno invece libere).

Ottimo il tailleur importante, sempre con cappello, guanti e foulard, ottimo per l'estate (se si ha il fisico adatto) l'abito sottoveste lungo o tre quarti, purché le spalle siano coperte per tutta la cerimonia e ci siano i guanti (a meno che si preferisca un bouquet da polso, stile america anni 60), con scarpe particolari e con un bel tacco (se si riesce a portarle con disinvoltura!). Da evitare in ogni caso il nero, perfetto per commesse in negozi minimal, donne manager, vedove a lutto e serate in disco, ma inadatto al giorno del matrimonio.

Trucco curato e sobrio, niente mascheroni o pelle simil-cartone.. I truccatori spesso esagerano non tenendo conto che la sposa non si prepara a girare un film, dove le luci fanno scomparire il trucco, meglio quindi un look simile a quello che si usa tutti i giorni, dalle tonalità pastello (a seconda della pelle; rosa, violetto, azzurro brillante, bronzo, albicocca ecc.. Il verdino tende a sbattere un pò). Niente matita attorno alle labbra o rossetti vistosi. Ovviamente il rossetto deve richiamare il colore dell'ombretto. Occhio al fard... da evitare guanciottine stile Haidi o solchi marroni che segano gli zigomi.

No deciso alla matita dentro il contorno occhi... con sudore e lacrime sbava da morire, dando un effetto volgare o, nella migliore delle ipotesi, forma inestetiche caccolette difficili da gestire.

Sia all'eye liner water proof, perfetto poi quello del colore dell'ombretto ma di tonalità più scura.

Il bouquet è d'obbligo! Se l'abito è lungo, considerare seriamente l'ipotesi di tre calle o gigli a stelo lungo trattenuti semplicemente da un nastro. Perfetto il bouquet piccolo e tondo per il tailleur, il completo pantalone e per l'abito sottoveste. Se si sceglie un abito scuro meglio staccare con fiori colorati, il monocolore del bouquet è indicato per gli abiti sfumati o con colori vivaci.

Qualora si optasse per un'acconciatura al posto del cappello; ricordarsi che siamo in un ufficio pubblico in un orario compreso tra le 9 e le 13; non alla Scala! No a coroncine, diademi, strass da gran sera. No a pettinature elaborate e troppo diverse dal solito. Occhio ai fiori freschi tra i capelli... soprattutto se avete più di vent'anni!!!

Per lui è perfetto il completo grigio scuro, con cravatta o plastron, camicia rigorosamente bianca e gilet preferibilmente semplice, senza intarsi barocchi e bottoni stile altare di S. Pietro. Scarpe nere, calze nere di seta, ammessi i gemelli purché estremamente semplici.

Se la sposa ha una gonna lunga, lo sposo puòazzardare la giacca a mezza coscia, assolutamente da evitare se lei è in tailleur pantaloni blu o se è alto un metro e 50!

Concesso anche un fiore bianco all'occhiello, ottimo per distinguere lo sposo dai testimoni.

Bene anche il gessato, purché si abbia il fisico e le caratteristiche somatiche adatte, altrimenti potrebbe dare uno spiacevole effetto film noire anni '30.

La musica e rito:
Per rimanere in campo tradizionale, la musica è un caposaldo delle cerimonie.

Data la brevità del rito è bene considerare che i pezzi non saranno più di due o tre. La musica rappresenta infatti il sottofondo dell'entrata degli sposi, la raccolta dati dei testimoni, il momento delle firme e l'uscita dalla sala... per un totale di circa... 8 MINUTI!!!!

Molti Comuni prevedono sottofondi musicali via CD oppure chiedono una cassetta agli sposi.

Anche in questo caso sarebbe da evitare tutta la musica sacra, per il resto spazio libero alla fantasia.

Certo è meglio restare sulla musica classica, dove il barocco fa da padrone, ma anche il jazz d'autore non è male.

Assolutamente no ai cantanti contemporanei, dalla Pausini a Madonna. Rappresenterebbero una notevole caduta di stile.

Meglio stare su pezzi solo musicali, o suonati dal vero da professionisti o registrati.

Si possono anche leggere brani di prosa e poesie, previo accordo con chi celebra il rito. Di solito la lettura avviene dopo la dichiarazione di unione, prima della lettura dell'atto matrimoniale e delle firme. Certo può rappresentare un momento molto commuovente e l'occasione per gli sposi stessi di scambiarsi una promessa ancora più significativa (infatti la cerimonia civile non prevede molte "battute" per gli attori principali, questi infatti si limitano di solito ad un paio di SI). Basta ricordarsi di non essere prolissi, perché gli invitati magari non sono in vena di romanticherie sponsali e il Leopardi non l'hanno mai sopportato!

Se il celebrante è qualcuno legato in qualche modo agli sposi o semplicemente un individuo dotato di savoir faire, alla cerimonia seguiranno sicuramente alcune parole benaugurali e di commento per concludere un evento di così alto valore sociale... In questo caso è di buon gusto NON chiedere prima alcun tipo di informazione. Sarà una piacevole sorpresa per i novelli sposi ascoltare il primo augurio ex-novo. Mano nella mano!

Cenni sulla cerimonia:
Salvo casi particolari che dipendono dalle tradizioni locali e dalla volontà del celebrante, così si svolge la cerimonia civile:

entrano prima tutti gli invitati, compresi i testimoni. Questi ultimi si siederanno nei posti che indicherà loro l'ufficiale di stato civile e, MUNITI DI DOCUMENTO DI IDENTITA' VALIDO, dichiareranno le loro generalità.

Per ultimi entreranno gli sposi (insieme, oppure prima lo sposo accompagnato dalla madre e poi la sposa accompagnata dal padre) e si siederanno nei posti a loro assegnati (la sposa a sinistra dello sposo) vicino ai propri testimoni.

Quando entra l'assessore o il sindaco si alzeranno tutti in piedi. Sarà data lettura degli articoli e verranno poste le domande di rito. Ci sarà dunque la dichiarazione di unione e lo scambio degli anelli.

Seguirà la lettura dell'atto matrimoniale (in cui verrà dichiarato il regime patrimoniale stabilito dagli sposi al momento della promessa) e le firme.

Dopo le firme, il rito si considera concluso.. spesso il celebrante ne approfitta per fare un augurio agli sposi.

I testimoni:
Possono essere 1 o 2 per parte, per un totale massimo di 4 (la chiesa ne ammette fino a 4 per parte).

La scelta seguirà i criteri soliti. Per quanto riguarda l'abbigliamento, seguiranno i dettami classici, come tutti gli altri invitati. Nelle sale comunali è però sconsigliato il mini-bouquet per le donne ed il fiore all'occhiello per gli uomini, saranno le prerogative degli sposi poiché, oltre a non essere indicati, potrebbero confondere le idee di amici e parenti che non conoscono un membro della coppia.

Le tradizioni:
Sì e ancora sì a tutto ciò che di tradizionale è correlato a questo giorno:

trovarsi con le amiche la mattina per prepararsi insieme, non vedere lo sposo il giorno precedente, indossare qualche cosa di vecchio, di nuovo, di prestato e di blu, farsi accompagnare dal padre nella sala, fare attendere (non più di qualche minuto, sennò si diventa maleducati) lo sposo con il bouquet ecc...

Se si convive già è comunque bello che i futuri sposi entrino insieme e gli invitati li seguano disponendosi ordinatamente alle loro spalle. In certe Case Comunali invece prima entrano tutti gli invitati, poi gli sposi per ultimi.

(Basta chiedere notizie all'ufficiale di stato civile quando si fa la promessa di matrimonio).

Si a lacrime, emozione, mani tremanti.. tutto ciò non rappresenta certo una caduta di stile. Anzi!!! Dona un tocco estremamente sincero e commuovente al tutto.

Si anche al riso.. che deve però essere tirato all'uscita del Comune, non all'uscita della sala deputata ai matrimoni!!!

Idem per i baci, devono seguire il rito del riso ed essere elargiti senza parsimonia!!!!

Gli Abiti degli Invitati:
Gli invitati di una cerimonia civile non si sentano immuni da stress tipo "adesso che cavolo mi metto", tipico della cerimonia religiosa. Se per gli ultimi infatti una sobria eleganza ed il divieto di indossare il nero ed il bianco sono norme più che sufficienti, per l'invitato civile la questione si complica.

La regola del no al bianco e/o nero rimane, la regola di evitare abiti troppo succinti e trucco pesante (o stras, pailettess ecc.) per le signore pure. Ma non va dimenticato che la più bella deve essere sempre LEI: ovvero la sposa.

Per le signore è di dovere informarsi sul "genere" adottato dalla protagonista ed evitare in tutti i modi di assomigliarle. Se la sposa ha scelto un abito a sottoveste con zuccotto e stola. No deciso a qualche cosa di analogo e largo ai tailleur pantalone corredati da foulard e cappello.

Ma se questa dovesse invece essere la mise della nostra eroina, allora bandito anche il più splendido esemplare di giacca-pantalone, anche se appena comperato da Armani. Giacchetta e gonnellina, abitini a go-go, ma niente che possa farci assomigliare a lei.

Per gli uomini NO e poi no al jeans, tuta da ginnastica o al look "è sabato e faccio la spesa al supermercato senza essermi fatto la doccia". Niente camicine country o calzoni coi tasconi, niente scarpe da trekking. Giacca e cravatta dai colori classici, oppure maglia-camicia elegante fuori dai calzoni modello Calvin Klein. Perfetto il completo grigio con camicia di tonalità più scura e cravatta monocolore. Meglio evitare il gilet, è probabile che l'indossi lo sposo ed è bene che rappresenti un suo carattere distintivo. Ultimo IMPRESCINDIBILE DETTAGLIO:

CELLULARI SPENTI!!

Bomboniere:
Oramai sono considerate fuori moda e si potrebbero sostituire con la distribuzione dei confetti fatta dagli sposi il giorno del matrimonio, un biglietto di ringraziamento personalizzato a chi ha inviato auguri o fatto il regalo e magari qualche invito a cena nel mese successivo.

Al posto dei confetti si può sempre ricorrere ai dolci della tradizione regionale.

Nella zona di Bologna, per es., si preparavano in occasione delle nozze dei biscottini di pasta frolla a forma di cerchietti, chiamati zuccherini. Sono squisiti e tutt'ora sostituiscono le mandorle glassate di zucchero in molti matrimoni, anche questi distribuiti dagli sposi a fine pranzo.

Altra cosa che sta prendendo piede ed è di ottimo gusto è la donazione benefica: gli sposi potranno scegliere di versare una somme in denaro ad una o più associazioni a loro nome e comunicarlo verbalmente agli invitati prima o dopo le nozze.

Ottimo anche donare una bottiglia di spumante di marca con una semplice bigliettino di ringraziamento che riporta il nome degli sposi.. l'importante sarebbe evitare amorini in ceramica, piattini di vetro e tutte le "piccole cose di pessimo gusto" di cui sono pieni i negozi specializzati.

Liste di nozze:
Ovviamente sì; ma , per chi abita insieme ed ha già una super casa super arredata/accessoriata, c'è sempre l'alternativa di fare la lista in agenzia di viaggi.

Le agenzie continuano a raccogliere i soldi anche a budget raggiunto e li restituiscono agli sposi al momento della chiusura della lista. Questa scelta è molto indicata perché ognuno si sentirà libero di versare il contributo che più si confà alle proprie disponibilità finanziarie; senza avere l'imbarazzo di dover consegnare agli sposi una busta contenente poche decine di migliaia di lire o peggio, comprare all'ipermercato il classico sottovaso imitazione Ginori per non presentarsi a mani vuote.


La Festa Reiterata:
Capita sempre più spesso che persone residenti all'estero si sposino sì altrove, ma non vogliano rinunciare a fare la festa in Italia tra parenti e amici del cuore, magari anche qualche mese dopo la data ufficiale di nozze. Va detto infatti che nei paesi arabi (dove la religione di maggioranza è l'Islam) succede così normalmente. Il matrimonio legale (con relativi diritti e doveri) si fa con 2 firme da un notaio, senza orpelli o vestiti particolare, e la festa (che sancisce il momento di inizio della convivenza della coppia) può avvenire anche molti mesi dopo.

Anche in tal caso ci sono alcune regole da seguire.

Le partecipazioni vanno inviate sia nel paese in cui ci si sposa che in Italia AL MOMENTO DEL MATRIMONIO. Anticipate o posticipate che siano! La partecipazione è infatti un documento che informa la società di un cambiamento di stato civile; tale cambiamento avviene al momento del si. Se si fa una festa nel paese di residenza, si allegherà agli invitati locali anche l'invito al ristorante.

Per gli altri ci sono due opzioni: se la festa in Italia segue di poco (2 settimane al massimo) il rito, si invieranno i soliti cartoncini più piccoli, uguali a quelli stranieri ma in italiano, dove si invitano amici e parenti il giorno e l'ora xy al ristorante kz per un saluto (vedi parte generale).

Se invece la festa dovesse tenersi dopo più di due settimane, l'invito andrà formulato diversamente, spedito in seguito in busta di dimensioni appropriate, con un testo come segue:

Niccolò ed Evaluna de Bolis

aspettano parenti ed amici al ristorante Il Nibbio per festeggiare le proprie nozze

Greve in Chianti - Via dell'Acero, 26

h. 13


R.S.V.P.

0542-266216



Gli invitati (compresi parenti e genitori) si recheranno al ristorante con 10-15 minuti di anticipo ed attenderanno gli sposi all'entrata. Gli sposi arriveranno rigorosamente insieme su un'auto SENZA addobbi, guidata da un amico, con qualche minuto di ritardo. Una volta scesi gli sposi, gli invitati potranno tirare loro il riso ben augurale. Poi saluti e baci a tutti e via. Verso gli aperitivi!

Per ciò che riguarda l'abbigliamento si rimanda alla parte della cerimonia civile, anche se in questo caso lo sposo dovrebbe astenersi dalla giacca lunga da cerimonia.

Il Cocktail anticipato:
Per chi si sposerà all'estero pur abitando in Italia (perché il futuro marito/moglie hanno accondisceso a vivere qui, ma mai e poi mai rinuncerebbero alla propria tradizione nuziale) e vuole comunque salutare amici e parenti italiani, o più semplicemente desidera pochi ospiti dopo la cerimonia in Comune, perfetto è il cocktail circa una settimana prima delle nozze. Alla partecipazione si allega il cartoncino di invito più piccolo con i due nomi propri:

Niccolò ed Evaluna

aspettano parenti ed amici per un saluto

sabato 26 Ottobre 2001

h.19


Caffè degli Angeli

Via del Borgovecchio,15 Greve in Chianti


R.S.V.P.

0543-236754



Il cocktail potrà tenersi presso un antico caffè, un albergo del centro o in un'abitazione; prima di cena (aperitivo) con tartine e long-drink, o dopo cena (in questo caso si esclude la possibilità di farlo presso un caffè), con spumantini dolci e brut e tanti dolcetti.

Abbigliamento elegante ma non da cerimonia.

Regali:
Ecco un capitolo riservato soprattutto agli invitati. Ogni persona invitata al pranzo/rinfresco, sia esso prima, subito dopo, 4 mesi dopo la cerimonia civile, sarebbe tenuta a fare un regalo. Per chi riceve la sola partecipazione va benissimo un telegramma o un bigliettino di auguri.. che però va fatto! Il matrimonio civile (anche se è il secondo o se gli sposi non sono più giovanissimi) non è MENO matrimonio di quello religioso, non fare il regalo è una grandissima mancanza di stile.

Va ricordato che non conta l'entità è dello stesso; gli sposi infatti apprezzeranno il fatto che l'amica parrucchiera che sta pagando il mutuo del nuovo negozio offrirà di pettinare entrambi scapicollandosi da una parte all'altra della città, anziché acquistare per loro un porta patatine d'argento. Nel caso non ci sia una lista di nozze e manchi la possibilità di offrire un servizio dedicato a quella giornata, gli invitati potranno anche contribuire con una somma in denaro che però deve essere sempre donata PRIMA delle nozze (orrore la busta consegnata il giorno stesso!!!) e, se l'importo lo permette, essere presentata sotto forma di assegno. Il vil denaro non dovrebbe essere visto dai colombelli, anche se questi si apprestano a pronunciare il SI nelle sale comunali.

Ringraziamenti:
Dal canto loro, gli sposi civili non devono dimenticare la regola di buona educazione di ringraziare chiunque abbia fatto loro un regalo, inviato fiori o semplicemente scritto qualche riga.

Il ringraziamento dovrebbe essere scritto, ma può andare bene anche una telefonata.

 

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